giovedì 23 dicembre 2010

Natale di Boris Pasternak



NataleEra pieno inverno.
Soffiava il vento dalla steppa.
E aveva freddo il neonato nella grotta
sul pendio della collina.
L'alito del bue lo riscaldava.
Animali domestici stavano nella grotta,
sulla culla vagava un tiepido vapore.
Scossi dalle pelli le paglie del giaciglio
e i grani di miglio
dalle rupi guardavano
assonnati i pastori...
E lì accanto, mai vista sino allora,
più modesta d'un lucignolo
alla finestrella d'un capanno,
tremava una stella sulla strada di Betlemme...

Questa poesia, una delle tante scritte da grandi poeti,ci ricorda che il Natale è un evento col quale dobbiamo confrontarci...ognuno può viverlo a modo suo, persino non considerarlo perchè credente di altra religione, per i cristiani resta una ricorrenza che ci costringe a porci severe domande. Che significato ha il Natale per noi?
Io dedico questa lirica a tutti i miei amici, con l'augurio sincero che ognuno possa riscoprire il Messaggio evangelico così duramente svilito nei tempi che ,ahimè, viviamo.
A tutti auguro giorni di Speranza!

2 commenti:

accipicchia ha detto...

Grazie, carissima, un bellissimo testo poetico, ed altrettanto bello e interessante il tuo approfondimento.
Come non condividerlo?
Ti abbraccio con l'affetto di sempre.
Piera

Shiva ha detto...

Cara Piera, ti ringrazio per la graditissima visita. Quante domande per le quali non troviamo risposte...In fondo la vita è proprio questo, una continua ricerca...Dinanzi alla Capanna dovremmo lasciarci inondare dallo "stupore" e far tacere ogni altra voce...
Ti abbraccio forte. ele