domenica 25 maggio 2008

Rom: tutti uguali?

Voglio parlare dei Rom, prima di tutto per fare "mea culpa" per aver omesso il nome dell'autore della poesia "quattro chiodi" oggetto dell'ultimo post, e rimedio subito: la poesia è di Spatzo che nella lingua dei Sinti significa "uccellino, passero",un soprannome che richiama il senso della libertà e della precarietà che ha sempre caratterizzato la vita del poeta e del popolo Rom in generale.
Nella mia esperienza di docente ho spesso avuto alunni di etnia rom e sempre ho verificato che provenivano da famiglie estremamente dignitose e rispettose delle istituzioni, gente che riconosceva alla scuola un ruolo importante nella vita dei loro figli.
Oggi pare che i rom siano persone da cui guardarsi, nemici da allontanare, tutti sporchi e cattivi in ugual misura.
Forse io sono stata fortunata, oppure la verità è che per sentirci puliti e buoni abbiamo bisogno di far "pulizia" intorno a noi anzichè in noi stessi che al solo pensarci è compito assai più arduo?
L'altro da noi è un mondo che chiede di essere conosciuto, prima che giudicato.
Invito chi è interessato a documentarsi sulla storia dei rom. Suggerisco qualche ricerca e infine il sito www.vurdon.it.
Ho scoperto, tra l'altro, poeti, tradizioni, sentimenti e difficoltà di persone che rivendicano il loro diritto alla vita. Che c'è di male in questo?

3 commenti:

accipicchia ha detto...

Cara Eleonora, vediamo se oggi riesco a farti giungere un mio commento. E' incredibile quante difficoltà stia incontrando!
Ho letto la bella poesia che hai riportato, non conosco la poetessa, mi sembra dotata di grande sensibilità e delicatezza.
Molto bella la poesia sui Sinti, la conosco da qualche anno e l'ho proposta ai ragazzi di qualche tempo fa.
E' proprio attuale quella poesia, proprio oggi hanno parlato dei Sinti alla televisione perchè non tutti sono d'accordo sulla proposta di Cacciari di predisporre a Venezia un nuovo campo nomadi. Chissà come andrà a finire...
Un caro saluto e un abbraccio. Piera

Shiva ha detto...

Cara Piera, ce l'hai fatta!Sono proprio contenta,io sono un pò come te, se mi propongo qualcosa prima o poi ci riesco.
Non so come andrà finire a Venezia per i Sinti e il loro sogno, so solo che in giro tira una brutta aria...speriamo bene!
Un forte abbraccio. Ele

"asan da bubia" ha detto...

grazie x il commento cosi' favorevole ai racconti di scuola.Mi dai la forza di trascriverne qualcun altro.Molto significative le tue poesie.
Un fraterno sorriso......Mario