martedì 11 maggio 2010

Il mese delle rose e delle mamme




Ci sono feste che si impongono nella nostra memoria in modo indelebile, una di queste è la Festa della mamma.
A maggio la natura “festeggia” la fine del lungo inverno con una profusione di profumi e colori, e il mese di maggio, dedicato dalla cristianità al culto della Madonna, la Madre per antonomasia, è atteso anche perché ogni figlio possa esprimere alla propria mamma amore e gratitudine.

In tempi come quelli che viviamo, in cui ogni giorno è dedicato – dai media- all’attenzione di qualche evento del passato o necessità del presente, al punto che tutto sotto i nostri occhi si confonde e si omologa, la festa della mamma può a buon diritto rivendicare l’indipendenza da mode e finalità propagandistiche e/o commerciali, e sopravvivere in virtù delle sue radici antiche quanto l’umanità stessa.

Un po’ di Storia:

“Negli Stati Uniti nel maggio 1870, Julia Ward Howe, attivista pacifista e abolizionista (della schiavitù), propose di fatto l'istituzione del Mother's Day (Giornata della madre), come momento di riflessione contro la guerra. Fu ufficializzata nel 1914 dal presidente Woodrow Wilson con la delibera del Congresso di festeggiarla la seconda domenica di maggio, come espressione pubblica di amore e gratitudine per le madri e speranza per la pace. La festa si è diffusa in molti Paesi del mondo, ma cambiano le date in cui è festeggiata.
In Italia fu celebrata per la prima volta nel 1957 da don Otello Migliosi ad Assisi, nel piccolo borgo di Tordibetto di cui era parroco. Migliosi la celebrò la seconda domenica di Maggio[2].
In molti Paesi la ricorrenza è stata imitata dalla civiltà occidentale: in Africa, ad esempio, alcuni Stati istituirono la festa della mamma ispirandosi al concetto britannico della stessa.”
( Da Vikipedia.com).

Per la mia mamma, per tutte le mamme, una piccola selezione di poesie:

A Mia Madre

Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei…
dal sacrificio mio ringiovanita!

(De Amicis)

La Madre

E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all’eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.

(Giuseppe Ungaretti)

Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti si', che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si riaccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre
sua disianza vuol volar senz'ali.

(Dante Alighieri)


Maternità

Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato?
Domandò il bambino a sua madre.
Ed ella pianse e rise allo stesso tempo e stringendolo al petto gli rispose:
tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio,
tu eri il Suo desiderio.
Tu eri nelle bambole della mia infanzia,
in tutte le mie speranze,
in tutti i miei amori, nella mia vita,
nella vita di mia madre,
tu hai vissuto.
Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa
ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo,
e mentre contemplo il tuo viso, l’onda del mistero mi sommerge
perché tu che appartieni a tutti,
tu mi sei stato donato.
E per paura che tu fugga via
ti tengo stretto nel mio cuore.
Quale magia ha dunque affidato il tesoro
del mondo nelle mie esili braccia?

(Tagore)

Madre mia

Eco senza misericordia
la tua voce dell’ultima ora
mi percuote ancora la mente
Dagli abissi della memoria
risale dolente il mio nome
sulla tua bocca esangue
e questo chiaro inverno di Calabria
risveglia dentro
geli assopiti
Come vento di tramontana
fruga impietoso
nelle pieghe dei ricordi.

(Paolina Messina)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mia carissima Ele,
lo sai, vero, che con questo post hai suscitato mille emozioni.
Questa è una splendida passeggiata con le mamme di tutto il mondo e di tutti i tempi e grazie anche per la nota storica di tale giornata. Una giornata che, in effetti, dovrebbe durare tutti i giorni e anche dopo, quando le mamme, purtroppo, prendono altre vie...
I testi che hai scelto, sempre con la tua impareggiabile cura, racchiudono tutto l'amore di cui una madre necessita.
Quando ho riletto quella di De Amicis mi è spuntato un sorriso perchè lui parla a una madre sessantenne, già bianca di capelli e un po' fragile. Credo che se avesse potuto scriverla adesso, forse avrebbe parlato di una madre ottantenne, visto che la giovinezza oggi si è allungata di parecchio e gli anziani, spesso, sono più vitali di tanti giovani trentenni, salvo problemi di salute.
E grazie anche per aver ricordato l'amata Paolina che troppo presto ha perso la madre.

Ma forse non c'è mai un tempo giusto per accettare una simile perdita perchè noi, un po' egoisticamente, le vorremmo quasi immortali così come tali restano nel nostro cuore.

ti abbraccio, che le rose di maggio possano schiudersi alla bellezza e alla serenità per tutte le mamme. un bacione.
jolanda

accipicchia ha detto...

Carissima,che piacere leggere questo tuo post!
Riflessioni, approfondimenti e poesie graditissimi, tutto dedicato ad un giorno speciale in cui ricordiamo con intensità ancora maggiore le nostre mamme.
Grazie, carissima, anche tu mamma di tanti tantissimi bambini ai quali hai dato la tua energia, il tuo affetto, il tuo esempio, la tua comprensione e la tua vicinanza, sempre.
Ti abbraccio forte. Piera

Shiva ha detto...

Carissima Jole, hai ragione quando dici che non c'è un "tempo giusto" per accettare la perdita di una mamma! In realtà la morte di chi abbiamo amato ci coglie sempre impreparati, quando l'evento si compie ci tramortisce e poi, col tempo, realizziamo che certe perdite resteranno sempre incolmabili.Io sono comunque grata alla Vita per aver messo sul mio cammino le persone che ho amato e che ancora amo.L'amore è la nostra forza, l'unica per la quale val la pena di vivere!
Ti abbraccio, forte.ele

Shiva ha detto...

Carissima Piera, ti ringrazio per aver ricordato la mia "maternità di cuore" che veramente mi ha riempito la vita!Per certi versi non l'ho ancora perduta...Sarà che perdiamo irrimediabilmente solo ciò che siamo disposti a perdere?
Ti abbraccio. ele