domenica 30 maggio 2010

Pina Bausch e la sua danza


Qualche giorno fa in tarda serata ho visto su RAI 2 un breve servizio sulla ballerina coreografa Pina Bausch, scomparsa un anno fa. La storia di questa piccola, esile, grande donna mi ha affascinato. Mi ha fornito l'occasione per documentarmi sulla danza e sulle sue potenzialità espressive che spesso ho poco considerato, privilegiando altre nobili forme di linguaggio.
Dal Messaggero del 23 maggio u.s. riporto parte di un articolo che vuole essere un ricordo e una commemorazione della grande Pina Bausch.

"BERLINO (30 giugno 2009) - La coreografa tedesca Pina Bausch è morta oggi all'età di 68 anni. Lo ha scritto l'agenzia stampa tedesca Dpa, lo ha confermato un portavoce del teatro di Wuppertal di cui era direttrice artistica dal 1973. E' stata una delle più importanti coreografe del mondo, ed è praticamente l'inventrice del teatro-danza. La Bausch, che era attesa al Festival dei Due mondi di Spoleto dove sabato andrà in scena il suo Bamboo blues, è stata stroncata inaspettatamente da un tumore diagnosticato appena cinque giorni fa.

Era una delle più originali protagoniste della danza moderna, la creatrice di un suo stile fortemente teatrale, di un repertorio decisamente connotato, nonché di una delle più celebri compagnie il Tanztheater, con sede a Wuppertal, in Germania, considerato il più importante gruppo di «teatro-danza». Celebri anche alcune sue partecipazioni cinematografiche, fra le quali quella in E la nave va di Federico Fellini, nei panni di una contessa non vedente.

Iniziò la sua carriera da adolescente, esibendosi in piccoli ruoli di attrice nel teatro di Solingen. La sua formazione artistica avvenne nella Folkwang Hochschule di Essen, diretta da un grande come Kurt Jooss, dove nel 1955 si iscrisse, iniziando ad apprendere l'arte della danza in chiave espressionista. In seguito si trasferì, grazie ad una borsa di studio, a New York, dove si perfezionò alla Juillard School of Music, lavorando successivamente, in veste di ballerina, sia con il New American Ballet che con il Metropolitan Opera.

Dopo il rientro in Germania nel 1962, che la vide impegnata ancora come danzatrice, la Bausch iniziò, dal 1968, a comporre le prime coreografie per il corpo di ballo della sua prima scuola, la Folkwang Hochschule, del quale l'anno successivo divenne la direttrice. Nel 1973 fonda il Tanztheater a Wuppertal. Le sue composizioni iniziano a riscuotere un grande successo internazionale. Inizialmente ispirate a capolavori artistici, letterari e teatrali, le sue coreografie subirono una svolta decisiva dopo la realizzazione del suo spettacolo più celebre, Cafè Muller (1978), composto sulle musiche di Henry Purcell."

Da altra fonte:

" Pina Bausch con le sue coreografie ha rivoluzionato profondamente tutto il mondo del teatro e della danza. Le profonde emozioni che le sue creazioni hanno suscitato sin dal 1973, sono state fonte di ispirazione per coreografi e registi di cinema e teatro creando un prima e un dopo Pina Bausch. Federico Fellini, che l’ha voluta come interprete della principessa austriaca in "E la nave va", ha detto di lei: “quello che racconta Pina Bausch sul palcoscenico e in platea è un teatro che ti libera da tutte le soggezioni, è festa, gioco, sogno, simbolo, ricordo, anticipazione, cerimonia. È un conforto che ti strazia di dolcezza e di sgomento, perché vorresti che tanta armonia, tanta leggerezza, tanto incanto non finissero mai, e che la vita fosse così…” (da Il teatro di Pina Bausch di Leonetta Bentivoglio).

4 commenti:

accipicchia ha detto...

Che bel post, carissima, il bellissimo ritratto di una gran donna.Bellissima la sua fotografia, e quei suoi occhi azzurri, piccoli, forse, ma così vivaci e intensi!
Grazie per questo approfondimento, è sempre bello imparare, ma imparare così, dagli amici, è straordinario!
Ti abbraccio. Piera

Anonimo ha detto...

Almeno un ciao e un grande abbraccio
jolanda

Shiva ha detto...

Cara Piera, quando scopro qualcosa che non so mi piace diffondere.
Sono contenta di esserti stata utile. Ti abbraccio. ele

Shiva ha detto...

Cara Jole,il tuo abbraccio vale più di tante parole! Ricambio con grande affetto. ele