domenica 23 maggio 2010

Libertà di stampa



Aderisci all’appello!

" Il disegno di legge 1425 contenente le norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali, dopo essere stato approvato alla Camera e integrato alla Commissione giustizia del Senato sta per essere discusso in Senato.
Così com’è, la legge rischia di compromettere un diritto dei cittadini, tutelato dalla nostra Costituzione: quello di informazione e di critica.
Ci riferiamo in particolare alle modifiche alle disposizioni attualmente vigenti in merito alla possibilità di pubblicare una sintesi degli atti giudiziari (che siano intercettazioni o interrogatori o qualunque altro documento) non più coperti da segreto prima della conclusione dell’udienza preliminare.
Inoltre la legge in discussione in Parlamento aggancia il divieto di pubblicazione a un’altra legge esistente (la 231 del 2001) relativa alla responsabilità amministrativa delle imprese per reati commessi dai dipendenti nell’interesse aziendale. Con il risultato di inasprire le sanzioni previste sia per i giornalisti (fino a 20.000 euro) sia per gli editori (fino a 465.000 euro). Editori che vengono spinti ad un controllo preventivo sull’operato di giornalisti e autori, attraverso l’acquisizione preliminare di informazioni rilevanti sulle loro inchieste.
Se la legge fosse approvata, per far solo un esempio, oggi probabilmente l’opinione pubblica italiana nulla saprebbe della vicenda che ha portato alle dimissioni del ministro Scajola…
Riteniamo dunque che il nostro paese corra il rischio di una grave limitazione della libertà di stampa, parte essenziale di uno Stato di diritto liberale e democratico. E questo vale non solo per i giornali ma anche per i libri, che svolgono anche in Italia una funzione essenziale per consentire ai cittadini una scelta democratica libera e consapevole.
Ancor più grave sarebbe poi l’effetto sulla società civile. Come chiarito dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, la cronaca giudiziaria è essenziale in democrazia per consentire ai cittadini di verificare il corretto funzionamento della macchina della giustizia. Privati delle informazioni necessarie non potrebbero formarsi una opinione equilibrata sulla legittimità delle azioni intraprese dalla magistratura, come invece nei recenti casi sopra citati la cronaca giudiziaria ha consentito loro di fare."

www.laterza.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mia carissima Ele,
vorrebbero ricondurci all'ignoranza da cui siamo venuti, solo per fare i loro comodi in barba al popolo che così,senza l'informazione giusta e necessaria, si ritroverebbe spiazzato. ma noi non glielo permetteremo. l'informazione è un diritto. abbiamo faticato tanto per giungere dove siamo e non permetteremo che quattro fanatici ci facciano tornare indietro.

ho cliccato per aferire all'appello ma non ci sono riuscita.

un bacione quasi estivo
jolanda

Shiva ha detto...

Carissima Jole,penso come te che l'informazione sia un diritto inalienabile di ogni cittadino di un paese libero e democratico. Ognuno dovrebbe poter leggere più giornali, scegliere i mezzi d'informazione che gli sono più congeniali...e poi ragionare con la sua testa! La censura, le minacce di sanzioni offendono la libertà delle persone oneste, quelle che non hanno nulla da nascondere, che rivendicano il loro diritto al dissenso e alla critica, esercitati ovviamente in modo "civile".
Un abbraccio di capricciosa primavera. ele