martedì 12 ottobre 2010

Séraphine de Senlis



Séraphine de Senlis esce dall’oblio.

Nel 2008 attraverso un mostra dei suoi quadri al museo Maillol di Parigi e due biografie, la prima ad opera di Alain Vircondelet “ De la peinture a la folie”, la seconda della psicanalista Francoise Cloarec “Séraphine , la vita sognata di Séraphine de Senlis”, esce dall’oblio la vita e l’opera di una donna semplice e sfortunata vissuta in Francia durante l’occupazione nazista.

Séraphine, come migliaia di internati negli ospedali psichiatrici, muore di abbandono e di stenti nel manicomio di Clermont nel 1942 all’età di 78 anni.
Durante l’internamento Séraphine non dipinge, aveva però espresso il suo genio di artista povera e stramba in un altro tempo, quando di giorno sfregava i pavimenti delle case dei ricchi di Senlis, e di notte – al lume di una lampada a pertrolio- dipingeva su tavolette di legno, con colori creati da lei stessa, olio sottratto dai lumi della chiesa, terre e sangue di animali, succo di frutti della natura…
obbedendo a visioni e voci che le imponevano di dipingere.
Il suo regno segreto era la natura, grandiosa e spesso minacciosa, fonte di ispirazione per riprodurre sulle sue tavole una silente follia libera da ogni costrizione.

In Italia usciranno quasi in contemporanea un film del regista Martin Provost “Séraphine”, già premiato in Francia con 7 premi César ( dal 22 ottobre), e il libro di Francoise Cloarec (dal 27 ottobre ed. Archinto).

Triste che una grande, singolare artista, debba essere conosciuta e apprezzata solo ora…ancora più triste l’amara constatazione che mentre il dolore e la libertà la spingevano a dipingere, la forzata reclusione abbiano spento irrevocabilmente il suo poderoso talento!

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