venerdì 19 settembre 2008

Carlo Marongiu ci ha lasciati...

Carlo Marongiu , ammalato di sla, è deceduto il giorno 17 settembre u.s. nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Martino di Oristano.
Avevo avuto notizie di Carlo da una cara amica solo pochi giorni fa, la mia amica mi aveva consigliato la lettura del libro "Pensieri di uno spaventapasseri", dettato da Carlo alla moglie Mirella con il solo movimento degli occhi, con immane fatica.
Carlo si era ammalato nel 1997, data d'inizio del suo calvario che Lui ha percorso con incrollabile Fede e con il sostegno incessante della sua famiglia, dei suoi amici, della popolazione di Narbolia, il paese in cui viveva.
In un passo del libro Carlo dice: " La speranza non deve mai mancare nell'animo del malato e quando si affievolisce bisogna chiedere aiuto perchè il Signore la ravvivi. Non mi piace quando mi dicono che sono una persona speciale o un dono di Dio, tutti lo siamo".
Voglio ricordare queste parole...voglio ricordare la vita di Carlo fatta di sofferenza, ma anche di umiltà e di un grande amore per i più sfortunati, e soprattutto di grande Speranza e straordinario amore per la vita.
Carlo diceva di non essere una persona "speciale", io credo che lo sia stata!
Così come credo che tutti possiamo essere un "dono"di Dio, Carlo ce l'ha testimoniato!
A Mirella, ai figli, a tutti gli amici di Carlo un forte abbraccio, da un'amica che non ha fatto in tempo a manifestare la sua vicinanza.
A Carlo, ora immerso nell'Amore Infinito di Dio, un Grazie dal profondo del cuore!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ieri pomeriggio, sono stata a Narbolia, siamo andati anche noi a salutare Carlo.Tutti gli abitanti di questa piccola località, circa 2000 persone, erano intorno a lui: all'interno della chiesa, sul sagrato, per la strada, tutti in silenzio, attoniti.
Ho sentito dei brevi commenti e ho percepito la stima e l'affetto che avevano nei suoi confronti.
C'erano i suoi colleghi, vigili del fuoco, anziani, persino alcuni bambini.
Mentre percorrevamo la via principale, si è spalancata la porta di una casa, sull'uscio, una donna anziana: un pianto incontrollabile l'ha scossa quando ci ha visto passare.
Quante cose vorrei dire, ma ora è il momento del silenzio.
Buon viaggio. Carlo.

A te, Eleonora, un abbraccio e un grazie per questo post. P.

Anonimo ha detto...

Anch'io ti ringrazio per questo post. Il dolore ammutolisce, lascia un vuoto dove neanche la parola riesce a entrare. Eppure Carlo,pur nella sofferenza, è riuscito a trovare le parole per dire. Che questa sua sofferenza non sia stata vana, che qualcuno possa raccogliere il suo messaggio di speranza, qualcuno in alto, qualcuno che dovrebbe garantire il diritto alla vita piuttosto che alla morte.
Tutto ciò mi rattrista.
un caro saluto e un abbraccio
jolanda