mercoledì 11 febbraio 2009

L'Amore non si arrende!



Un articolo interessante e incoraggiante di Repubblica.it sez.esteri.

Come l'Olio di Lorenzo: gli aminoacidi sono riusciti a curare Rueben, 8 anni
I sanitari erano scettici poi hanno ammesso l'effetto positivo degli integratori
Londra, i genitori battono i medici
"Così abbiamo salvato nostro figlio"
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA - C'è già chi parla di un "miracolo". E chi preferisce chiamarlo "amore materno e paterno". In ogni caso l'ostinazione dei genitori, insieme al caso e a un pizzico di fortuna, hanno apparentemente salvato un bambino inglese da un male finora giudicato incurabile: una vicenda che ricorda un caso celebre, diventato un film di Hollywood, "L'olio di Lorenzo", avvenuto alcuni anni or sono in America. In entrambe le situazioni, un trattamento anticonvenzionale si è rivelato efficace a tal punto da spingere medici e ricercatori, inizialmente scettici e poi stupefatti, a studiarlo e a considerarlo come un serio rimedio contro un certo tipo di disturbi.

La storia descritta ieri dal Daily Telagraph di Londra riguarda Reuben Grainger-Mead, un ragazzino di otto anni, che soffriva di un male semisconosciuto simile all'anemia di Diamond-Blackfan: problemi al midollo osseo, che portano ad avere un numero di globuli rossi troppo basso e a un sistema immunitario troppo debole. Il bambino, che vive a Gomersal, nello West Yorkshire, doveva ricevere una trasfusione di sangue al mese per sopravvivere, aveva gravi complicazioni al cuore, si affaticava soltanto a parlare e il suo sviluppo fisico si era fermato, lasciandolo indietro rispetto ai coetanei. L'unica speranza, secondo i sanitari, era un trapianto di midollo, intervento tuttavia delicato e carico di controindicazioni, tanto che i medici temevano che non lo avrebbe superato. Dopo anni di ricerche e dopo essersi rivolti a ogni genere di specialisti, Michelle e Peter Grainger-Mead, i suoi genitori, hanno tuttavia scoperto che il figlio non possedeva certi amminoacidi e certe proteine, e lo hanno sottoposto a un intenso trattamento a base di integratori. Con meraviglia dei medici, il numero di globuli rossi del piccolo Reuben è aumentato e il ragazzo ha ripreso a crescere in maniera normale.

"Siamo sbigottiti dal successo di questa cura", ha raccontato la madre al quotidiano londinese, "visto che i medici continuavano a ripeterci che non c'era più nulla da fare". E invece qualcosa da fare, evidentemente, c'era ancora. Il "miracolo di Reuben" ha spinto alcuni specialisti a lanciare uno studio approfondito per cercare di scoprire in che modo terapie simili possano rivelarsi utili anche in altri casi. "Reuben ha assunto amminoacidi nell'ambito di un trattamento di integratori e questo sembra avere un effetto positivo su di lui", osserva il professor Jose Delafuente, un ematologo dell'Imperial College di Londra.

La vicenda ricorda da vicino quella dell'americano Lorenzo Odone, morto nel maggio 2008, all'età di trent'anni: i medici avevano previsto che sarebbe morto bambino, prima di compiere dieci anni, ma i genitori non si diedero per vinti e alla fine trovarono una singolare cura, un trattamento a base di olio di oliva e di colza, del quale ora viene riconosciuta l'efficacia contro la aldrenoleucodistrofia, la rara malattia neurologica di cui Lorenzo soffriva. La sua storia nel 1992 ispirò il film "L'olio di Lorenzo", con Nick Nolte e Susan Sarandon, e nel '96 una canzone di Phil Collins.

(11 febbraio 2009)

Di fronte all'onnipotenza e alle certezze della Scienza, dello Stato, della Religione ci sono le ragioni dell'Amore...vogliamo ricordarlo?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, carissima Ele. Ci sono le ragioni dell'amore. I casi che hai riportatato forse sono più unici che rari ma sono significativi affinchè la ricerca, in campo medico, non si areni difronte a protocolli burocratici.
Due storie in cui l'amore ha fatto compiere sacrifici immani a genitori che non si sono arresi difronte alla sentenza della scienza, due storie che possono essere di aiuto ad altre persone.
E se l'amore non può tutto per i malati di malattie rare, la ricerca infatti si basa anche sui numeri, può sicuramente molto in tutti gli altri aspetti della vita. Solo che ogni tanto o spesso ce ne dimentichiamo.
Grazie per avercelo ricordato.
ti abbraccio fortissimo cara amica.
jolanda

Shiva ha detto...

Carissima Jolanda, ero certa che avresti lasciato un tuo commento perchè so bene quanto tu sia sensibile a certe tematiche.In fondo se dalla nostra vita escludiamo l'amore, cosa ci resta? Basta aprire un giornale per verificare quanto male c'è nel mondo...io cerco allora qualche notizia diversa, per respirare una boccata d'aria pura!
Ti ringrazio e ti abbraccio forte. Ele.

Anonimo ha detto...

Carissima Eleonora, giustamente hai inserito questo post nella categoria "notizie incoraggianti". Che cosa è più incoraggiante di una notizia come questa che sembra smentire ciò che, con presunzione, viene presentato come assoluto, certo,ormai consolidato? Là dove non arriva la scienza sembra che arrivi il più bello, il più nobile, il più puro, il più disinteressato tra i moti dell'animo.
Grazie e a presto. Piera