venerdì 31 ottobre 2008

Preghiera di Paolina Messina


Preghiera
Quando sarò Signore
alle porte di quel tunnel
che mi separa dalla luce
ti prego
mandami incontro mia madre
E’ tanto che mi manca
che il suo volto l’ho smarrito
nelle nebbie dei ricordi
Ritroverò il suo
morbido abbraccio
quel suo odore che avida
cercavo tra le lenzuola
Basterà un attimo
a svuotare il fiume
di parole non dette
(per lungo tempo ha premuto
ai margini del cuore)
E tornerò bambina
a cercare la sua mano
la certezza di un amore
che non ebbe mai tramonto.

Paolina Messina è nata a Palazzolo Acreide,in provincia di Siracusa,nel 1942.Vive ormai da quasi un quarantennio ad Archi di Reggio Calabria dove ha svolto la sua attività di insegnante nella scuola elementare dello stesso quartiere.Partecipa con assiduità e interesse alla vita culturale cittadina ed è impegnata nel volontariato cattolico..Fa parte del Cenacolo dei poeti del Rhegium Julii. Ha collaborato per diversi anni alla rivista “La Procellaria” con poesie,racconti e recensioni.Ha raccolto la sua produzione poetica in due sillogi: Tra frantumi di case e Finchè avrò memoria.
Le poesie di Paolina Messina sono su www. lapoesiaelospirito.wordpress.com/2008/03/02/paolina-messina-poesie

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ele cara, se Paolina, in questo momento, potesse risponderti, sono certa che ti ringrazierebbe per la tua grande sensibilità e amicizia.
Lo faccio io per lei e spero che per te sia la stessa cosa.
La poesia che hai scelto è molto cara a Paolina perchè cara era per lei la madre, e non potrebbe essere diversamente, una madre che, purtroppo, l'ha lasciata troppo presto. Una madre che, quando Dio deciderà, l'accoglierà a braccia aperte per ricoprirla di tutte le carezze mancate.

Ti abbraccio Ele, il tuo gesto è bellisimo come la tua anima.
jolanda

Anonimo ha detto...

Cara Eleonora, la poesia di Paolina è molto molto bella.Mi dispiace non aver conosciuto Paolina, ma questo testo e quelli che, a suo tempo, ho letto ci dicono molto di lei, ci raccontano ciò che ora non può confidarci.
A lei il nostro pensiero, la nostra umana comprensione e vicinanza.
A te, Ele, e a Jolanda il mio abbraccio. Piera

Anonimo ha detto...

Carissima Jolanda, le poesie di Paolina sono per me il racconto di una vita interiore che si nutre di ricordo e dolore, alla luce di una Fede che tutto trasforma.
Ho il rammarico di non averle manifestato prima la mia ammirazione e gratitudine per averci fatto dono del suo canto...
Abbracciala forte e trasmettile anche la mia vicinanza.
A te grazie. Ti abbraccio. Ele.

Anonimo ha detto...

Carissima Piera,mi fa piacere che tu abbia apprezzato la poesia di Paolina.Come non apprezzare i suoi versi limpidi e scevri da orpelli che cantano quella umanità che ci rende fratelli?
Tu e Jolanda siete sulla stessa lunghezza d'onda...io vi seguo.
Un abbraccio. Ele.

Anonimo ha detto...

La poesia di Paolina mi fa tornare indietro, quando Paolina m'invitò a casa sua a Palazzolo Acreide. Mi parlò a lungo della madre e il suo volto aveva l'espressione di una bambina che cerca ancora il calore materno. Mi fece vedere una bambola che la mamma le aveva regalato. Era avvolta in un tessuto di lino perchè non"si sporcasse".Mi fece notare che la bambola aveva il viso da adulta in un corpo di bambina.Le rondini volteggiavano sul nostro capo quel giorno ed ella mi disse:"Anche mia madre amava le rondini. Era una maestra!"Anche Paolina è stata maestra nella vita e nel cuore.
Pina De Felice

Anonimo ha detto...

Cara Pina, ti ringrazio per aver raccontato un episodio che ci mostra il grande affetto di Paolina per la sua mamma. Tu hai avuto il privilegio di aver frequentato Paolina...Bello l'episodio della bambola: solo le cose più preziose si avvolgono in panni di lino!
Spero di ritrovarti sul mio blog.
Un abbraccio affettuoso. Ele