giovedì 16 luglio 2009

Il gelato che viene dalla Cina


A me il gelato non piace...Ne parlo perchè le notizie "curiose" mi attirano e mi fanno pensare. D'altronde il caldo asfissiante ha su di me l'identico effetto del freddo: mi rende apatica, quasi istupidita...
Dedico questa notizia agli amanti del gelato, al momento riesco a visualizzare solo immagini di fresche ombre montane.

Come tante altre cose, anche il gelato arriva dalla Cina. Un viaggio che coinvolge Marco Polo: dall’Oriente fino al nostro congelatore.
FOCUS
di María Montes Vicente - Berlín
Traduzione: Francesca Podda

"Anche se il merito se lo prendono gli italiani, fu in Cina che si scoprì che la neve poteva avere anche un altro impiego oltre alla conservazione dei cibi. Una palla di neve con una spruzzatina di limone fu il primo sorbetto. Il gelato iniziò la sua storia come alimento composto da semplice frutta e ghiaccio, come piaceva ad Alessandro Magno o a Nerone, e si è trasformato in una pozzo di idee per i cuochi dell’alta cucina.

Colui che diede inizio al viaggio del gelato fu Marco Polo, che lo fece arrivare in Europa: da qui nasce la parola spagnola “polo” a indicare il ghiacciolo. Per lungo tempo furono i sovrani iberici gli unici privilegiati a gustarselo, diffondendolo poi in Francia, Italia e Inghilterra. In ogni Paese la ricetta variava: i francesi introdussero l’uovo, nella corte inglese iniziarono a sperimentare il latte (ma sempre per mano di un cuoco francese) e gli italiani lo resero popolare. Gli americani arrivarono tardi ma ottennero grandi risultati. Nel 1846, Nancy Johnson inventò la prima macchina automatica per il gelato. Fu l’inizio dei gelati industriali.
La vaniglia e il cioccolato continuano a essere i sapori classici dell’estate, ma bisogna vedere chi resiste dal provare il sorbetto di cactus o il gelato al gorgonzola. E c’è persino alla birra! L’innovazione continua…"

L'articolo è tratto dal sito:www.cafebabelcom/ita

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma quante cose sai, carissima Ele?
Io invece non sapevo che non ti piacesse il gelato. Ma come? hai mai provato a mettere un po' di gelato dentro una montagna di panna?
solo il pensiero mi fa ingrassare, ma, nonostante tutto, appena posso, è così che mi piace mangiarlo.E che siano stati i cineso o francesi o italiani, i gusti si sono moltiplicati, ma io vado sempre sul classico, nocciola...nocciola...nocciola in un bagno di panna!

ti abbraccio carissima
jolanda

Anonimo ha detto...

Non ti piace il gelato? Non lo sapevo neanch'io!
A me, sì, tanto.
Non conoscevo proprio le sue origini così antiche,quante cose da imparare! E quanto dobbiamo a Marco Polo, se ci pensiamo un po'!

Bellissima l'immagine che hai scelto,mi ricorda molto A.,una mia bambina tenerissima.
Ciao, carissima, a presto.

Un abbraccio anche alla golosona... sai che la panna è ricchissima, tra l'altro, di colesterolo?
Eh, Jole?
Piera

Anonimo ha detto...

Colesterolo?!

Ma, mia carissima Piera, si vive una sola volta!.......

Son già tante le rinunce "serie" che questa stupida vita c'impone....cosa vuoi che sia, ogni tanto, un tuffo nella soffice bianca strameravigliosa panna?

ti abbraccio assieme ad Ele
jolanda

Shiva ha detto...

Ciao Jole, mi aspettavo la tua reazione...ora prendo atto, ufficialmente, dei tuoi gusti perversi! Nocciola...nocciola...(se proprio devo mi affido alla nocciola)in quanto alla panna mi piace anche perchè penso a te, alle tue soffici, nutrienti parole, alle immacolate carezze della tua poesia.Un abbraccio di panna e nocciola.ele

Shiva ha detto...

Ciao Piera,a quanto pare c'é qualcosa che ci distingue...ma non ci divide!
Il tuo richiamo al colesterolo è appropriato, però la penso come Jole, meglio farsi male con un tuffo nella panna che ingoiare "veleni amari" anche quando ne faresti a meno!
Grazie per la visita. Un forte abbraccio al tuo gusto preferito...fragola? Limone? Frutti di bosco? ele