domenica 19 luglio 2009

Jacques Prèvert


L'immagine è tratta dal sito:http//mchampetier.com

Bibliografia

Jacques Prévert nasce a Neuilly-sur Seine nel 1900. Ha un’infanzia felice ed è di natura gioiosa. Fin dalla sua più tenera età la madre gli fa scoprire il mondo dell’immaginario e del sogno. La sua famiglia si stabilisce a Parigi nel 1907. Il padre tenta di mostrargli il mondo come è nella realtà, miseria e ricchezza. Il bambino è impressionato da ciò che vede, ma porta con se la gioia di sognare, leggere, guardare un bel film muto o uno spettacolo teatrale. Suo fratello minore, Pierre, diventerà regista e Jacques scriverà le scenografie ed i dialoghi per il cinema. Jacques prende presto coscienza del mondo intorno a lui, ed il suo sguardo, velato di tristezza, lo accompagnerà in fondo sempre. Prévert adora marinare la scuola, la detesta, e smetterà di andarci del tutto nel 1914. La sua scuola è la strada. Nel ’15 suo fratello Jean muore a 17 anni di una febbre tifoidea. La morte del fratello e la guerra, che egli detesta, gli lasceranno dei segni indelebili. Dopo il servizio militare, il suo amore per la letteratura non fa che aumentare; conosce degli autori, scopre con interesse “La Rivoluzione Surrealista” (1924), incontra i surrealisti stessi. Nel 1928 redige con suo fratello Pierre la scenografia di un reportage su Parigi (Souvenirs de Paris) che non riscuote nessun successo. Dopo aver scritto una critica su André Breton, “Mort d’un Monsieur” ( Morte di un Signore), Prévert si separa dal movimento surrealista. L’anno 1931 vede finalmente nascere il vero Prévert scrittore che conosciamo. Scrive dei testi per il gruppo che sta per nascere “Octobre”. Joseph Kosma canta le sue più famose poesie. Scoppieranno diversi scandali, perché Prévert ironizza sui borghesi, i preti ed i militari. Scrive scenografie e dialoghi per numerosi film (“Droles de drames”, “Les visiteurs du soir”, “Les enfants du paradis”, “Remorque”, etc…), scrive dei testi nelle riviste. Prévert realizza il suo primo collage nel ’37. Pubblicherà libri per l’infanzia, dopo arriva il gran successo, esce “Paroles” nel ’46. Seguiranno fra altre raccolte “La pluie et le beau temps” nel ’55, “ Fatras” nel ’66, opere che gli tributano indubbiamente un riconoscimento poetico….eterno. Nel ’62 con André Villers e Pablo Picasso, suo amico, Jacques Prévert pubblica due opere di fotografie, pitture e collage. Narratore, poeta, drammaturgo, panflettista, scenarista, scrittore, artista, Jacques Prévert si spegne a Omonville-la-Petite ( Manica) nel 1977.

Poesia tratta da Fatras

La festa segreta

In mezzo all'impossibile quadrivio
dell'immobilità
una folla di oggetti - inerti
non la smette di muoversi, fremere, danzare
E i suscitatori del vento
come quelli delle maree
mettono lo scompiglio nella posta
Ogni cosa senza dubbio è destinata a qualcuno
o può darsi a qualcosa
La piuma dell'uccello
o l'involucro dell'ostrica
la croce fatta per la legion d'onore
o la stella marina
o la zampa di granchio
l'ancora della nave
la rana in ferro verde
e la pupa di farina
E dentro questo paesaggio in cui nulla sembra muoversi
eccezion fatta per la bugia del naufragante dentro la sua
lanterna arruginita
si svolge la festa segreta
la festa degli oggetti.

dall'Introduzione a Fatras di Luigi Tundo:
"Per quanto strano possa sembrare, la poesia di Prèvert si propone,in molteplici forme, come una, possibile, forma di lotta. Perfino il tenero, il tremendamente tenero delle sue poesie,va letto in quanto denuncia della violenza subita dagli umili, dagli indifesi o, più in generale, da tutto quel mondo animale che popola Fatras. E, nello stesso tempo, l'amore, l'amicizia, la tenerezza, sono i territori di riscatto(ed anche, se si vuole d'isolamento)dalla furia implacabile e implacata del Potere".

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Come tutte le persone "con una marcia in più", anche Prèvert credo abbia avuto una personalità molto complessa in contrasto con l'apparente leggerezza di alcuni suoi scritti.
Mi piace il riferimento ai genitori, gli stimoli che nell'infanzia gli sono venuti dalla madre e dal padre, ma il suo spirito indipendente lo ha portato verso altre strade.

Una bella poesia, il fantastico che irrompe con forza nel reale.
Sai che mi fa pensare a qualcuno?
Ti abbraccio, carissima.
Piera

Anonimo ha detto...

Ele, qui ti lascio solo un saluto e un grazie.

a presto carissima
jolanda

Shiva ha detto...

Carissima,come ben sai, rifuggo istintivamente da chiunque sia certo di possedere la verità.
Sono attratta, di contro, dalle persone che sanno dare spazio al loro mondo segreto nel quale spesso la fantasia ha un ruolo importante.
Mi sembra che queste ultime abbiano davvero una marcia in più...se non altro mostrano di essere sempre alla ricerca di qualcosa; non di rado escono dagli schemi comuni,ma riescono a farci sognare...Penso al cinema, alla pittura, al teatro, alla poesia.
Ti abbraccio. ele

Shiva ha detto...

Ciao, Jole! Il tuo saluto e per me è sempre importante.
A presto risentirci. Ti abbraccio forte. ele