giovedì 11 dicembre 2008

Quando i "nodi" vengono al pettine.

Quello che sta accadendo in Zimbabwue è sotto gli occhi di tutti, ma non se ne parla perchè stiamo vivendo uno sconquasso globale che ci porta a restringere il campo dell'attenzione ai problemi dell'occidente.
I paesi, America in testa, mettono in atto le misure anticrisi, quelle che devono scongiurare la recessione da più parti annunciata, se poi in Africa c'è chi muore cosa possiamo fare? Se ancora molti paesi africani sono governati da dittatori senza scrupoli è forse colpa nostra? Noi sosteniamo le ong che operano sul campo, adottiamo piccoli africani a distanza, costruiamo ospedali e scuole perchè crediamo nel diritto dei popoli allo sviluppo, che fare di più?
Ci sono governi più coraggiosi del nostro che chiedono apertamente le dimissioni di Mugabe, leader dello Zimbabwue, parlo del presidente Sarkozy, e paesi che tengono un profilo più basso ben sapendo che certi dittatori è meglio lasciarli al loro posto!
L'Africa è un grosso "affare" per l'Occidente ed è anche bene che gli africani vivano e muoiano nella loro terra...vogliamo continuare a pensarla cosi?
Io non ci sto. Mi aspetto che la FAO renda conto del suo operato, anzi della sua stessa ragione di esistere.

Da Repubblica.it del 11 nov 2008
ESTERI
L'epidemia causata dal collasso del sistema sanitario nazionale
conseguenza della pesante crisi economica che affligge il Paese
Zimbabwe, il colera fa strage
quasi 774 le vittime accertate
I casi di contagio sono più di 15.500. Servirebbero 13,6 milioni di euro.


Distribuzione dell'acqua ad Harare
HARARE - L'epidemia di colera che dallo scorso agosto ha colpito lo Zimbabwe ha provocato 774 morti. Il bilancio è stato reso noto dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) secondo la quale il numero delle vittime continua ad aumentare giorno per giorno. I casi di contagio sono in totale più di 15.500.

L'area più a rischio è quella della capitale, Harare, dove si sono registrati finora quasi 200 decessi e le persone ammalate sono oltre 7.600. L'epidemia è la più grave mai verificatasi nel Paese africano. E a causa della fuga di massa degli sfollati il contagio rischia sempre più di propagarsi agli altri Stati della regione, dal Sudafrica al Mozambico, al Malawi. Non a caso il Sudafrica ha allestito strutture mediche al confine, dove vengono curate decine di persone.

Per fronteggiare l'emergenza, in alcuni quartieri periferici di Harare sono stati consegnati, , attraverso l'intervento dell'Unicef, migliaia di litri di acqua. Sono settimane che molte zone della capitale sono senza acqua.

L'agenzia Onu per l'infanzia ha lanciato un appello per la raccolta di 13,6 milioni di euro che garantirebbero l'assistenza alla popolazione colpita. Le autorità dello Zimbabwe dal canto loro hanno decretato la scorsa settimana lo stato di emergenza, chiedendo il sostegno delle agenzie internazionali.

L'epidemia si è diffusa a causa del collasso del sistema sanitario nazionale, causato dalla grave crisi economica in cui versa lo Zimbabwe, con un'iperinflazione che ha superato i 231 milioni per cento e un tasso di disoccupazione che ha raggiunto l'80 per cento. E la situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi con l'arrivo della stagione delle piogge.
(10 dicembre 2008) Tutti gli articoli di esteri

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ele cara, non mi dilungherò, è già molto chiaro il tuo discorso. Una semplice riflessione : e di fronte a questa tragedia immane, forse l'unico pensiero di chi ascolta tali notizie, potrebbe essere : speriamo che il contagio non arrivi pure qui!.....

Mille abbracci carissima
jolanda

Anonimo ha detto...

Carissima, non escludo che qualcuno abbia pensato ciò che ipotizzi. Ho una ragionevole certezza che ai più certe notizie non fanno nè caldo, nè freddo! Al pari comunque di tante altre sciagure che non ci riguardano direttamente.
Un abbraccio di speranza.
Ele.