domenica 28 dicembre 2008

Ricordi in salamoia


Olive verdi in salamoia
Ingredienti
ci serve:
3 kg di olive verdi
chiodi di garofano
scorza di 1/2 limone
per la salamoia:
300 g sale
3 l d'acqua


Procedimento
Buccherellate con uno spillo le olive, mettetele a bagno nell'acqua fredda le olive, lasciatevele per circa 3 giorni in modo che perdano il sapore amaro, cambiando l'acqua almeno 4 volte al giorno. Trascorso questo tempo, scolatele, asciugatele bene con un canovaccio perfettamente pulito e fate bollire nell'apposita pentola i 3 litri d'acqua con i 300 g di sale.
Lasciatela poi raffreddare e nel frattempo disponete nei vasi le olive, aggiungete i chiodi di garofano, la scorza di limone e per ultimo irroratele con la salamoia in modo che ne siano totalmente ricoperte
Chiudete ermeticamente ogni vaso e riponeteli per la conservazione in un luogo buio e fresco per almeno 20 giorni. Va bene anche nel frigorifero.
Al momento di consumare le olive sciacquatele in acqua tiepida, asciugatele e servitele condite con olio di oliva.
Si conservano per diversi mesi.

Ricordi in salamoia

Chi pensa che gli alimenti possano scadere fa bene, e fa bene anche a tener d’occhio le etichette.
In casa mia ogni volta che si consuma qualcosa, dai cibi ai medicinali si verifica la data di scadenza per essere certi che ciò che si ingerisce non possa farci male. E’ così che si fa spazio nella dispensa, fino al giorno in cui si mette ordine davvero con l’eliminazione di ciò che è scaduto, e con l’amara considerazione che siamo comunque vittime consenzienti della logica perversa dell’accumulo, quella che ci fa porre le certezze fuori di noi, visto che dentro…
Ma per i ricordi come funziona? Scadono i ricordi?
In prossimità del Natale, infuriata per lo sfavillio effimero delle strade, per le passatoie rosse e verdi distese dinanzi ai negozi, per la profusione di addobbi dispiegati ogni dove a stupire, rallegrare, invogliare (?) nella vana illusione di
ribadire una “Santa Attesa”, mi sono applicata a riordinare il ripostiglio di casa, col fermo proposito di rinunciare, definitivamente, a tutto il superfluo, un modo come un altro di rassettare la casa, ma anche la vita.
La scatola delle fotografie era sepolta da anni, insieme a utensili, cianfrusaglie ed altro, ed è venuta fuori…
Sono venuti alla luce volti, luoghi, atmosfere:i ricordi.
I ricordi sempreverdi e quelli dimenticati, ognuno con lo sguardo affamato di chi vuole assicurarsi un posto alla mensa della memoria.
E’ come aprire la porta ad un amico e trovarsi di fronte una folla di persone che entrano, comunque, e tu pensi, al momento, solo che la tua casa è piccola…inadeguata.
Le foto, quasi tutte in bianco e nero, sembravano dotate di vita propria, mi scorrevano tra le mani come acqua impetuosa, finché non ho riacquistato con un po’ di fatica il controllo delle emozioni.
Ho accolto così la mia infanzia e riscoperto quella parte di cui non potevo aver memoria perché affidata al racconto dei genitori e dei parenti ormai scomparsi.
Ho ritrovato la mia fanciullezza, con essa i sogni e le speranze di un’estranea che pensava, allora, di avere il mondo in pugno.
Ho respirato, boccheggiando, l’aria di vecchi Natali avvolti da semplici gioie.
Mi sono ritrovata nella veste di sposa e di invitata a diversi matrimoni, in compagnia spesso di sconosciuti, volti dimenticati, con l’inevitabile domanda: -Ma questi chi sono? E l’amara consapevolezza che più nessuno potrà darmi una risposta, per tanti motivi.
Il passato, la mia vita e quella dei miei cari era tutta lì, in una scatola conservata e dimenticata, un prodotto con l’etichetta, ma senza data di scadenza…
I ricordi non “scadono”, semplicemente cambiano un tantino sapore, possono farci sorridere o alimentare la nostalgia e il rimpianto, comunque ci fanno sentire vivi, in grado, ancora, di soffrire e gioire.
Che c’entra la salamoia? E’ un conservante dei tempi andati, innocuo, poco conosciuto, datato, come me.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo tuo post, cara Eleonora, è dolcemente malinconico, a parte la ricetta che...è salata.
No, i ricordi non scadono, magari rimangono per molto tempo da parte con discrezione, fino al momento, che noi stessi non conosciamo, in cui permettiamo loro di avvolgerci fino a stordirci.
Ma è una sofferenza quasi gradevole, perchè è comunque un modo per riprenderci la vita trascorsa, per rinnovarla con la saggezza dell'oggi.
Bellissimo e coinvolgente ciò che hai scritto, come sempre.
Ti abbraccio forte. Piera

Anonimo ha detto...

Ele cara, che vul dire datato, scaduto come me? noi non scadiamo, al massimo finiremo in una vecchia scatola per i ricordi di coloro che resteranno dopo di noi,ma scaduti mai!
I ricordi,sono ricordi e fortunati quelli che li hanno!

Per quanto riguarda le olive posso dirti che dalle mie parti dopo averle lavate, si mettono in un recipiente con acqua e sale come da dose stabilita,poi si aromatizzano con una bella manciata di peperoncini piccanti, teste d'aglio non sbucciate ma lavate, e tanti rami di finocchietto selvatico.

ti abbraccio come sempre,cioè forte,
jolanda

Shiva ha detto...

Cara Piera, hai notato che quando ci sentiamo non parliamo mai dei nostri post?Dipende dal fatto che abbiamo sempre tanto da dirci? Io penso di sì e ne sono contenta.
Grazie per il commento che rivela la tua analisi attenta:"il ricordo come un modo per riprenderci la vita trascorsa" bellissimo spunto per una poesia o un racconto!Un abbraccio nuovo come l'anno neonato. Ele.

Shiva ha detto...

Carissima Jole,purtroppo anche noi diverremo "un prodotto scaduto" di quelli che finiranno nel cassonetto di qualche memoria...che importa? Io i miei ricordi me li tengo stretti e mi sento anche un pò ricca per questo!
Grazie per aver completato la mia salamoia con un suggerimento prezioso...qualsiasi ricetta, nelle tue mani, diviene la promessa di un piatto gustosissimo!Ti abbraccio ancora, e ancora.Ele.